Ti racconto una storia
Se sei arrivato qui già un po’ mi conosci, ma ti voglio raccontare come io sono arrivata fino a qui!
Ti racconto la lunga storia, mi fa pensare alle favole che si raccontano ai bambini o alle storie inventate per stupire o per rallegrare una serata. Questa storia non ha nulla di inventato, è accaduto tutto realmente, spero sia interessante per te che mi leggi!
Tutto è iniziato con una fine… eh già! Proprio così! Nel 2009 decisi che era giunto il momento di chiudere con alcune strade percorse e di lasciare spazio a ciò che io chiamo le mie due anime: la psicologia e l’arte.
Fino ad allora avevo lavorato con la malattia con il disagio nella scuola, nella formazione e nella clinica; con l’arte e l’arredamento in un negozio. La vita ci fa fare strani giri!
Comunque, per un certo tempo mi dedicai a mettere insieme queste anime.
Nacque lo Psico Design.
Scrivevo, pensavo, scrivevo, mi guardavo intorno. Erano gli anni in cui si iniziava a sentire le prime avvisaglie della crisi economica. Le persone erano disorientate, il potere d’acquisto diminuiva, la gente si buttava ovunque potesse cercare sollevo da un crescente malessere che si percepiva nell’aria. Le case erano vuote, tutti fuori, nei pub, in pizzeria, nelle discoteche o nei club alla ricerca di un appiglio affettivo o sociale… In casa rimanevano solo i gatti. E io mi immergevo in questa realtà scrivendo e riportando nero su bianco quello che pensavo, invece potesse essere di aiuto per ritornare a recuperare valori e sentimenti che sembravano appartenere a tempi remoti.
Pensavo che ciò che le persone cercavano fosse l’intimità e la presenza di relazioni, anche se tutto intorno a me diceva il contrario.
Mi concentravo sulle case che avevo avuto modo di vedere: case abitate distrattamente, case non curate, case vuote, case disordinate e sporche eppure “abitate” da persone che occupavano una posizione sociale e lavorativa di rilievo.
Nacquero i primi scritti, mi confrontavo con alcuni amici illuminati. Pochi. Allora era come parlare un linguaggio sconosciuto. Vedevo lo sguardo interrogativo e perplesso delle persone; mi consigliavano di non usare la parola “psico”, troppo pericolosa, troppo legata al disagio, troppo legata a pregiudizi, troppo legata al lato oscuro; poco autorevole!
Non mollai, decisi che era la strada da seguire. Non ero appoggiata da istituzioni. Ero veramente sola, a volte mi sentivo sbagliata, a volte avevo paura di non farcela ad andare avanti. Ma le energie e le idee arrivano proprio quando pensi di non riuscire a procedere.
Nel 2012 deposito il marchio in due classi e nel 2014 il marchio viene ulteriormente coperto con l’aggiunta di un’altra classe.
Cominciarono ad uscire i primi articoli sullo Psico Design, sulla mia visione di benessere nella casa e nel posto di lavoro.
I tentativi di simulazione innumerevoli.
Psico Design esce come pubblicazione solo nel novembre del 2017.
Ho sempre pensato all’armonia come ad una sensazione di benessere che si può provare davanti ad un colore, ad un fiore, ad un vestito ben indossato, ad un ambiente; insomma l’armonia è ovunque, occorre scoprirla, occorre crearla.
E’ quello che ho fatto e faccio attualmente con il mio lavoro: creare o aiutare a creare ambienti di vita che siano in armonia, in equilibrio con chi li abita, che producano benessere.
Non sono un architetto, non sono un designer ma possiedo un’attenta capacità di analisi del reale; delle conoscenze approfondite dell’animo e delle relazioni umane; un’innata capacità di cogliere nelle relazioni che intercorrono tra le persone il non detto o il detto attraverso oggetti, comportamenti, silenzi; un discreto senso artistico anche espresso concretamente.
Prendiamo tutto questo ed applichiamolo alla casa, all’abitazione dove viviamo, comprendiamo allora che la funzione dello psico design nel campo dell’arredamento e del design trova uno spazio di collocazione notevole.
Aggiungiamo l’investimento emotivo, economico, sociale, i desideri inespressi, i ricordi, gli odori, gli affetti che ognuno si porta dietro e che riversa all’interno delle mura dove abita ed avremo un quadro più ampio delle infinite possibilità di applicazione dello psico design.