Quando cambiamo dentro, abbiamo necessità di cambiare anche intorno e fuori di noi!
Questo è quanto emerge dal racconto di un mio caro amico.
Edo da qualche tempo sente il bisogno di modificare abitudini lavorative e di vita, sente la necessità di dedicarsi del tempo per una vita di qualità, per una vita non più regolata da orari di ufficio e pause pranzo. Se questo riuscirà a realizzarlo, lo sapremo poi.
A lui va il mio caloroso augurio per una crescita e un cambiamento che porteranno benessere alle sue giornate e alla sua quotidianità.
Ciò che Edo ha realizzato concretamente è la sua nuova casa, o meglio la sua tana, come lui stesso ama definirla.
“Tana” richiama alla mente un senso di personalissimo riparo, di rifugio non solo dalle intemperie atmosferiche, ma anche quella della vita. “Tana” sa di tepore, di intimità, di affetto, di protezione.
Una tana fatta quasi esclusivamente con materiale che è stato recuperato o riadattato oppure utilizzato con grande fantasia e maestria per diventare qualcosa di diverso da come le origini imponevano. Ad esempio: casse contenenti il vino sono diventate uno splendido lampadario che richiama in parte le origini, alle quali sono state inserite lampadine a forma di “spilli” che riportano al nome della cantina che produsse quel vino. Possono anche diventare dei cubi libreria, per ricordarci che il vino è cultura! Ed eccoci allora proiettati nelle Langhe e nei suoi paesaggi, con i colori e i sentori del vino.
Per l’impianto elettrico si sono utilizzati coprifili in ceramica, fili elettrici ricoperti di tela e lampadine di riciclo.
Un insolito porta pantaloni con annesso appendi calzini è posizionato accanto all’armadio.
Uno schermo che di sera scende davanti al letto ha una triplice funzione: separa la zona notte da quella giorno/studio; viene utilizzato per proiezioni di film e documentari; filtra la luce in quanto oscura la zona notte.
Un manichino in ferro realizzato a mano fa bella mostra di sé all’inizio delle scale. Il senso estetico che si esprime anche e soprattutto attraverso ciò che scegliamo.
L’angolo cottura, l’angolo studio, lo spazio dedicato al riposo, sono tutti lì, tutti uniti e separati per zone; per cambiare luogo o attività non ci sono porte da aprire, non ci sono muri che separano, basta un giro di valzer e una scala di legno che unisce la zona giorno sottostante a quella della lettura, del relax e del sonno nella parte superiore di questa insolita casa.
Non lo chiamo open space, mi sembra riduttivo: questa è la Tana di Edo.
Questa è commistione di sapere e materiali, di manualità e di ingegno, di attenzione al dettaglio e alle proprie reali necessità e gusti. Una Tana costruita esattamente per rispondere ai bisogni di chi la abita.