Il giallo è il colore della saggezza, della salute e della nobiltà.
Nell’ambito del significato dei colori il giallo è ambiguo, appartiene allo spettro del visibile e nella teoria dei colori è un colore primario.
Il giallo viene associato alla luce, all’intelletto, al sapere, al calore, alla gioia, alla menzogna, al tradimento, al declino, alla malattia, alla follia, alla ricchezza e all’attenzione.
In Italia indica un genere narrativo dovuto alla copertina di una serie di romanzi polizieschi di successo editi a partire dal 1929 dalla casa editrice Mondadori.
Nel Buddismo è simbolo di saggezza.
In Cina era associato all’imperatore. Attualmente è associato alla nascita, alla salute, alla forma, alla socievolezza, agli scambi, alla comunicazione, alla riconoscenza, agli onori, alla spiritualità, alla saggezza, alla pazienza ed alla tolleranza.
In Giappone rappresenta grazia e nobiltà.
Da ricerche sociologiche è emerso che è un colore piuttosto apprezzato dalle persone, anche se statisticamente lo è più dai bambini che dagli adulti.
Nel neuromarketing evoca energia, allegria, gioia, intelletto, avviso e viene usato nel settore infantile e culturale; ma in una tonalità slavata rimanda al tradimento, alla slealtà ed all’infedeltà perciò è spesso usato nel settore investigativo.
Nell’arredamento il giallo come l’oro simboleggiano la riuscita e la gioia di vivere e spesso si tende a usare qualche tocco di giallo per ravvivare un po’ la casa o gli uffici.
La tinta gialla sulle pareti, che è un colore caldo ma non eccitante è raccomandabile per i soggiorni, i salotti, gli ingressi e le sale da pranzo perché apporta energia e facilita gli scambi.
Di sera questo colore sotto la luce artificiale consente di creare interni calorosi ed accoglienti.
È consigliabile nelle cucine perché stimola l’appetito.
È ottimo nelle camere da letto delle persone stanche perché aiuta a rigenerarsi ma è da evitare per le pareti delle persone che hanno difficoltà a addormentarsi in quanto induce alla riflessione e quindi non stimola il riposo.
Gli scienziati affermano che è consigliabile per le persone depresse perché è un colore che aiuta a rigenerarsi, a conservare la gioia ed il buon umore.
In ambito professionale aiuta a concentrarsi sia nelle attività intellettuali che in quelle che richiedono una certa organizzazione e stimola le funzioni psichiche.
È fortemente consigliabile nei laboratori di ricerca e nelle aule scolastiche in quanto induce alla curiosità.
Nell’antichità il giallo era un colore apprezzato.
Gli antichi greci e romani lo usavano negli affreschi parietali, ricavandolo dall’ocra e gli antichi romani lo indossavano negli indumenti per cerimonie e matrimoni.
In Asia e in Sud America il giallo è sempre stato considerato positivamente.
In Occidente, a partire dal Medioevo venne associato all’inganno e al tradimento. Venivano distinti: l’oro, ritenuto un colore spendente, brillante e luminoso che rappresentava il sole, la luce, il calore e, per estensione, la vita, l’energia, la gioia, la potenza ed il giallo, considerato più spento, opaco e triste.
Nell’iconografia medievale e nei romanzi i personaggi spregevoli si rappresentano in giallo e a partire dal XII secolo Giuda si raffigurò con vesti gialle.
Il giallo sia in tintura che in pittura si ricavava prevalentemente dai vegetali e dai solfuri (questi ultimi contenendo zolfo possono provocare turbe mentali, per questo motivo veniva considerato un colore diabolico) ottenendo tinte resistenti.
Verso la metà del Medioevo per il giallo aumentarono le associazioni negative e venne perfino usato per indicare gli esclusi e i condannati, come gli ebrei.
A partire dal XIII secolo i concili imposero agli ebrei di portare un simbolo di riconoscimento a forma di stella gialla o rossa che evocava l’Oriente, usanza ripresa poi dai nazisti negli anni ’30 del ‘900 che obbligava gli ebrei a portare una stella gialla che spiccava sugli indumenti.
Successivamente la simbologia cominciò a cambiare anche grazie all’elaborazione nel XVIII secolo della teoria dei colori, dove, il giallo era un colore primario.
In pittura la svalutazione del giallo che durò fino agli impressionisti, si andò perdendo e questo colore cominciò ad acquisire un valore positivo. Ad esempio, in Francia il vincitore del Tour de France indossa una maglia gialla.
Gradualmente la simbologia del giallo è stata rivalutata ed il forte contrasto che c’era con l’oro si è attenuato.