La relazione con la nostra casa è come una storia d’amore: per tenerla viva bisogna elaborare modi per restare un po’ sulle spine, condire il quotidiano di imprevisti, stupore e magia. Perché i sentimenti scalpitano nei corpi vivi, non in quelli impigriti dal troppo comfort. Tra noi e le nostre case serve un rapporto di seduzione continuo che va tenuto acceso.
Perché il rischio che la relazione si consumi nell’elaborazione del moto perpetuo dell’abitudine c’è. Per tutti. Provate per esempio a immaginare di guardavi nella vostra casa dall’alto, per giorni.
Sguinzagliate l’immaginazione e i ricordi e osservatevi nei movimenti. Le tipologie di interazioni diventano abitudinarie, dinamiche obbligate, tendiamo per un processo umanissimo di “conservazione delle energie” a non modificare le nostre azioni, a non perderci. Ma noi mutiamo negli umori e nelle voglie e i nostri luoghi devono accompagnarci in questa trasformazione. La casa spesso è talmente ovvia da lasciarci privi di stupore: da qui nasce l‘inerzia emotiva.
Le formule magiche vanno costantemente aggiornate.
Le case sono luoghi dove l’intimo e l’inconscio devono emergere in maniera visibile.
Rimboccarsi le coperte nei panciuti avverbi di tempo come “per sempre” e “mai” può essere pericoloso.
È un processo naturale.
Quando camminiamo nei boschi siamo sempre concentrati e attenti perché non diamo per scontate le informazioni dell’ambiente… In un aeroporto è l’opposto: qui tutto è progettato per una comprensione immediata. Icone, uscite, bagni ed emergenze. Ma nelle nostre case, anche se le conosciamo bene, non siamo in aeroporto, anche se transitiamo con loro, le abitiamo in maniera stabile e quindi dovrebbero dare spazio a geografie sconosciute, che narrano i così diversi caratteri umani diventando luoghi di grande pathos, e non squallidi apparati anti-dinamici.
C’è poi un altro fattore fondamentale: in un corpo pigro non si creano maremoti.
I sentimenti scalpitano nei corpi vivi.
L’entusiasmo si genera nel pensiero così come nella vostra pelle. Ecco perché in una casa viva le posizioni che posso assumere gli oggetti sono tantissime ma richiedono tutte una certa fisicità e concentrazione. Tutto si muove, in un gioco continuo, che certe volte richiede anche molto sforzo per risistemare tutto. Ma è così che avvengono grandi fioriture. Nelle collisioni c’è magia.
Questo significa che se vogliamo portare magia nella nostra casa, dobbiamo crearla, dobbiamo avere un rapporto vivo e interattivo. Dobbiamo interagire con la nostra casa e non solo possederne i muri.
Possiamo farlo in spazi che frequentiamo ogni giorno? Assolutamente sì!!
Scomponiamo la nostra casa! Non viviamola impilandole tutto sui perimetri. In casa non esistono “il modo migliore” o “la posizione perfetta” in base a flussi energetici o luminosi… tutto è relativo e variabile in base all’età e agli umori.
Quando si progetta una casa si devono seguire le inclinazioni psicologiche delle persone per disegnare gli spazi. Nessuno stile, ma cascate di identità ben pettinate.
Cascate di identità ben pettinate significa che ogni casa rispecchia la personalità di chi vi abita, ma anche il ciclo di vita, le tendenze e i gusti che possono variare nel tempo.
Lo stesso discorso può essere trasportato sullo spazio. I nostri spazi cambiano e si evolvono. Più che mai in questo periodo, ciascuno di noi ha sperimentato questo cambiamento e da casa è diventata casa-ufficio, casa-scuola, con tutto ciò che è legato anche alle relazioni e alle diverse necessità di ciascuno.
Conciliare spazio, tempo, relazioni è un esercizio che richiede sforzo, attenzione e dedizione ai propri e agli altrui bisogni.
Tenendo in considerazioni queste riflessioni, l’unico modo in cui desidero progettare ambienti passa attraverso l’osservazione di ogni singola realtà. Non schemi o griglie, ma attenzione focalizzata sul ognuno.
Amo immaginare come poi muteranno nel tempo poiché lo scettro della progettazione passa nelle mani delle persone che nel quotidiano, se non sbiadiscono nello spirito, sono gli autori che fanno del loro spazio una potente manifestazione del sé e la loro grande opera d’arte.