Il bianco è il colore della purezza, delle spose e della luce.

Come per il nero, anche questo colore può essere interpretato come assenza di colore e al tempo stesso l’insieme di tutti gli altri. Nero e bianco hanno molto in comune in questo senso, più che essere l’uno l’opposto dell’altro. Sono colori assoluti, intransigenti, evocano tutto o niente. Non è più facile e meno complesso del nero anche se risulta incoraggiante.

È il primo tra tutti i colori, rappresenta la libertà, la pace, la purificazione, un nuovo inizio. Bianca è la luce.

Le sensazioni del bianco rimandano alla purezza, incoraggiano l’ordine, la chiarezza mentale. Soprattutto invitano alla leggerezza, ad arrivare alle cose senza pesi, senza aspettative, disinvolti e delicati, senza fastidiose sensazioni che tirino verso il basso, opprimendo.
Ci sono pochissime connotazioni negative per il bianco eppure, in alcuni casi, può risultare freddo e vuoto, suscitare sensazioni di distacco, di freddezza, poco interessante a livello percettivo.
Secondo alcuni test dei colori chi predilige il bianco è come un libro aperto, non si nasconde, neutrale e indipendente, spesso perfezionista, critico di sé stesso e degli altri. Ma con un grande desiderio di semplicità.

PSICO DESIGN | Bianco
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Nell’ambito del significato dei colori il bianco è un colore paradossale perché può essere inteso sia in maniera negativa, considerato un non-colore, sia in modo positivo quando è pensato come la completa unificazione cromatica di tutti i colori, infatti in termini fisici il bianco contiene tutti i colori dello spettro solare.

Il bianco evoca purezza, castità, innocenza, verginità, pulizia, freddo, saggezza, vecchiaia, aristocrazia, monarchia, pace, semplicità, coloro che sono i superiori (come i “colletti bianchi” nell’industria), ma anche i fantasmi, il divino e la luce primordiale.

In gran parte dell’Oriente e dell’Africa è il colore della tristezza, della disgrazia, della morte e del lutto.

Nella liturgia cristiana indica innocenza, gioia ed infatti viene usato nei battesimi, nei matrimoni, nelle solennità della Madonna, del Signore, nel tempo del Natale e della Pasqua.

Nel neuromarketing indica freschezza, pulizia, speranza, bontà, luce, purezza, sterilità, semplicità, verità, verginità, pudore, minimalismo, perfezione ed innocenza perciò è spesso usato nel settore domestico, religioso, medicale, tecnologico, giuridico, nuziale, funerario e del design.

Rispetto agli effetti della percezione cromatica sul comportamento umano, la tinta bianca sulle pareti è ottima nei bagni perché evoca pulizia. È sconsigliabile nelle camere dei bambini perché il bianco non è un colore stimolante né rilassante. Nelle abitazioni è bene usarlo solo se contrapposto con altre tinte vivaci ed in particolare è consigliabile utilizzarlo sulle pareti opposte alle finestre perché rimandano i raggi solari. Un bianco opaco alza i soffitti. È sconsigliabile l’uso della tinta bianca sulle pareti degli uffici perché non stimola un buon lavoro e può anche indurre alla depressione. È però consigliabile in ospedali, ambienti medici e cucine industriali perché suggerisce igiene e pulizia. Il bianco all’esterno degli edifici è utile nelle zone calde perché riflette la luce. Non è un caso infatti che i greci già da lungo tempo ricoprono di calce bianca le abitazioni. A conferma di ciò un gruppo di ricercatori della Florida ha dimostrato che un tetto bianco è in grado di ridurre il consumo dei condizionatori d’aria del 23 per cento.

PSICO DESIGN | Bianco
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Nell’antichità il bianco era considerato un colore al pari degli altri ed infatti già nelle grotte paleolitiche sulle pareti si usavano materie gessose per ottenere delle figure con questo colore. Dal tempo degli antichi romani e tuttora vengono rappresentati con il bianco gli spettri ed i fantasmi che reclamano giustizia e sepoltura, l’eco del mondo dei morti è infatti descritto in bianco. Nel Medioevo si aggiungeva del bianco alle pergamene dei manoscritti miniati che prima erano beige.

Gli antichi distinguevano il bianco opaco (in latino albus) dal bianco brillante (candidus), nell’Antica Roma i candidati eleggibili indossavano candide toghe bianche. Questa differenza si è mantenuta in alcune lingue derivate dal germanico ma non in italiano. A partire dalla Guerra dei Cent’anni, tra il XIV e XV secolo, si cominciò ad usare la bandiera bianca per chiedere la fine delle ostilità in contrapposizione al rosso, il colore della guerra.

Per secoli la biancheria sia per la casa che intima doveva essere assolutamente bianca sia per ragioni morali, infatti nel Medioevo era considerato osceno avere una biancheria di altro colore, sia per ragioni igieniche, in contrapposizione allo sporco rappresentato dal nero, sia per motivi pratici dal momento che si facevano bollire i tessuti per lavarli e ciò li faceva scolorire.

Ancora oggi il bianco esprime l’eccellenza della pulizia, si è comunque sempre cercato d’indicare un super-bianco, cioè un bianco ancora più bianco, nel Medioevo ciò veniva espresso con il color oro, ora invece con l’azzurro.

Nel 1854 venne istituito il dogma dell’Immacolata Concezione, in cui il bianco diventò il secondo colore della Madonna, il primo era il blu.

Anche i sovrani, la cui autorità derivava dal potere divino, avevano adottato il bianco come colore che li simboleggiasse in maniera da distinguersi dagli altri schieramenti politici. Per lo stesso motivo ancora oggi i componenti delle sette scelgono questo colore per i rituali perché viene considerata la cromia associata al divino.

Nella religione cristiana diventò essenziale che le donne giungessero al matrimonio vergini per assicurare la paternità dei figli e quindi anche l’eredità e la genealogia. Tutto ciò con il tempo diventò un’ossessione ad un punto tale che il vestito da sposa, tradizionalmente rosso, divenne a partire dalla fine del XIX secolo, quando i valori borghesi presero il sopravvento sui valori aristocratici, rigorosamente bianco.

Il bianco è, dunque, il colore preferito per i matrimoni, ma in pochi sanno il motivo per cui nel corso del tempo questo colore è diventato il simbolo per eccellenza del matrimonio.

Tradizione vuole che il colore bianco sia stato scelto per simboleggiare la purezza e la verginità della sposa che si accinge a salire all’altare.

Tuttavia, nella storia le sposa non sono sempre state vestite di bianco: nel Medioevo era anzi usanza abbellire la sposa con abiti preziosi e coloratissimi che al tempo erano simbolo di ricchezza.

L’usanza di vestire di bianco nel giorno del proprio matrimonio è relativamente recente. La prima a indossare un abito bianco per le proprie nozze è stata nel 1406 la principessa Filippa d’Inghilterra.

Fu poi il turno di Maria Stuarda a indossare il bianco nel giorno del suo matrimonio: andata in sposa a Francesco II di Francia scelse infatti di indossare il bianco, nonostante in Francia fosse tradizionalmente ritenuto il colore del lutto.

Bisogna però attendere il 1840perché il bianco si imponga definitivamente come colore delle spose grazie alla regina Vittoria d’Inghilterra.

Da quel momento si impose la moda del bianco e ancora ai giorni nostri resta senza alcun dubbio il colore delle spose!