LA BUONA MADRE E’ QUELLA CHE DIVENTA INUTILE
La buona madre è quella che diventa inutile col passare del tempo. Quando giunge il momento di reprimere l’impulso naturale materno di voler mettere il piccione sotto l’ala, protetto da tutti gli errori, tristezze e pericoli, bisogna saperlo riconoscere.
E’ una battaglia difficile ma occorre farlo.
Spiego meglio cosa intendo, prima che si parli di disamore.
Intendo dire che non deve venire meno l’amore incondizionato di un genitore per i figli, questo esisterà sempre.
Sempre ci saranno le porte aperte per accogliere, ascoltare, abbracciare, sostenere nella divergenza, nel trionfo o nel fallimento un figlio.
Pronte e presenti ma non soffocanti.
Se ho fatto bene il mio lavoro devo diventare inutile.
Bisogna allevare i figli affinché siano liberi e non schiavi delle nostre paure.
Questa è la più grande sfida!
Questa è la missione principale!
Quando impareremo ad essere “inutili” ci trasformeremo in un porto sicuro dove i figli potranno attraccare.
Educhiamo figli indipendenti e sicuri di sé stessi, perché possano vivere una vita piena ed onesta.
Una madre che ama davvero, cresce i suoi figli perché imparino a volare!
A chi ami davvero, dai ali per volare; radici per tornare; motivi per restare!
Ave Maria di De André è un’espressione artistica senza tempo, che mi piace dedicare a tutte le madri, a tutte le donne che sono anche madri.
L’atto di donare la vita così come l’essere madre è un percorso che include gioie e dolori, come sapientemente è espresso in questo testo.
E te ne vai, Maria, fra l’altra gente
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre.
Sai che fra un’ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.
