Quello che davvero muove la nostra vita è la felicità”
Il termine felicità deriva dal latino “felix”, ossia felice, ed è lo stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e ritiene soddisfatti tutti i propri desideri.
Da cosa ha origine?
L’uomo ha delle necessità primarie e secondarie e di solito l’appagamento di queste necessità e il raggiungimento dei propri obiettivi procura gioia, quindi felicità
Tutti noi vorremmo essere felici, spensierati, sorridenti e positivi.
Spesso rincorriamo sogni, desideri, attendiamo che la felicità ci invada e pervada la nostra vita, la immaginiamo quasi come uno stato di grazia che ci permetta di vivere su soffici nuvole.
Quindi, raggiungere la felicità nasce in tutte le menti umane, ma il suo raggiungimento, non può avvenire casualmente, consiste piuttosto in una ricerca interiore su ciò di cui si ha bisogno per essere felici.
Se non abbiamo chiaro l’obiettivo della nostra felicità, difficilmente la raggiungeremo.
Le ragioni che possono rendere felice un individuo sono molto soggettive e variano in base alla sua visione del mondo, alla sua mentalità.
Erich From parla di felicità dell’uomo moderno, come la possibilità di potersi permettere di acquistare tutto ciò che il mercato offre, a rate o in contanti. A questa visione si oppone l’ideologia di S. Francesco d’Assisi, dove la felicità non è legata a beni materiali, ma a ricchezze interiori.
Per S. Agostino: “La felicità è desiderare quello che già si possiede”
Personalmente credo che ciascuno di noi, guardandosi internamente può trovare le vere fonti della propria felicità.
Le mentalità sagge sapranno concentrarsi su piccoli piaceri, sulle cose semplici e far riferimento ai valori affettivi, che sono in grado di riempire l’animo di serenità e di gioia.
“Felicità è un bicchier di vino con un panino…la felicità è un biglietto dentro al cassetto…” Ricordate?